Transizione in Mali: quattro anni di narrazione ufficiale

Luca Iotti . 21/08/2024 . Tempo di lettura: 1 minuto

La mancanza di analisi indipendenti e la forte influenza della propaganda governativa rendono complesso tracciare un quadro chiaro degli eventi successivi alla destituzione dell’ultimo presidente democraticamente eletto. Di conseguenza, il futuro appare ancora più incerto.
I colpi di stato nell’area saheliana sembrano concentrarsi spesso nel terzo trimestre dell’anno. Recentemente, i militari maliani hanno celebrato il quarto anniversario della destituzione di Ibrahim Boubacar Keïta, avvenuta il 18 agosto 2020.
Questo evento segue di poco il primo anniversario del colpo di stato in Niger, che ha visto il generale Abdourahamane Tiani prendere il potere il 26 luglio 2023, e anticipa la commemorazione del 30 settembre 2022, giorno in cui il capitano Ibrahim Traoré ha assunto la leadership in Burkina Faso.
In vista di queste ricorrenze significative, il governo maliano ha deciso, il 10 luglio scorso, di revocare la sospensione imposta alle attività politiche di partiti e associazioni.
Tuttavia, la libertà di critica sembra ancora faticare a riprendersi pienamente, come osservato dal musicista ivoriano Tiken Jah Fakoly, per il quale il Mali è una seconda patria. Nonostante qualche rara voce coraggiosa si faccia sentire, l’influenza pervasiva di una retorica rivoluzionaria continua a rendere difficile una valutazione approfondita e obiettiva degli ultimi quattro anni. Il lavoro investigativo da parte della stampa e di organizzazioni specializzate rimane ampiamente limitato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *