#FacciamociDelleDomande: Chi sono gli italiani?

Redazione BnD . 04/09/2024 . Tempo di lettura: 2 minuti

Gli italiani del 2024 sono di tanti colori, hanno diverse forme degli occhi e tratti davvero particolari.
Sono gli italiani che hanno rappresentato a Parigi l’Italia durante le Olimpiadi, sono gli italiani delle seconde generazioni: mai così tanti atleti nati da genitori di origini straniere sono scesi in pista con la divisa azzurra.
Hanno cognomi come Jacobs, Sylla, Jodoin, ma i loro accenti risentono delle sbavature regionali che percorrono tutto lo Stivale, dal Veneto al Lazio, fino a raggiungere la Sicilia.
Perché in quelle regioni sono cresciuti e alle volte anche nati, diventando italiani in grado di dare lustro al tricolore grazie al loro talento sportivo. L’atletica leggera è la disciplina che fa più tesoro di questo innesto, ma dalla pallavolo alla ginnastica, l’identità multiculturale contribuisce a portare a casa medaglie.
E mentre sulle piste questi ragazzi si avvolgono nel tricolore e sui podi cantano l’Inno di Mameli, chi resta a terra discute se è giusto o meno formulare uno ius soli sportivo più inclusivo.
La Federazione italiana di atletica leggera da almeno dieci anni promuove l’integrazione di atleti in attesa di ricevere la cittadinanza. Si chiamano “equiparati”, sono nati o cresciuti in Italia ma senza cittadinanza, tesserati per società affiliate alla Fidal.
I giovani atleti equiparati possono concorrere all’assegnazione del titolo di categoria e assoluto ai campionati italiani, regionali e provinciali individuali. “Nella sola categoria ragazzi, la Fidal conta una fascia di oltre 600 atleti equiparati che concorrono a un titolo. È un numero grosso e, se scendiamo nella fascia degli esordienti, la fascia è ancora più ampia”, aveva spiegato all’Espresso Antonio Andreozzi, vice-direttore tecnico per l’attività giovanile, “Il punto è che, se non hanno la cittadinanza, non possono essere chiamati in Nazionale. Ma noi li teniamo stretti, perché sono italiani e formati in Italia”.

Immagine di copertina realizzata con FLUX AI

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