Tre anni di guerra, tre anni di solidarietà: il nostro viaggio accanto al popolo ucraino

Luca Iotti . 24/02/2025 . Tempo di lettura: 3 minuti

Oggi, 24 febbraio 2025, segna il terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina.
Tre anni di guerra, tre anni di dolore e resistenza. Tre anni in cui milioni di persone hanno visto le loro vite sconvolte, costrette a fuggire, a separarsi dalle proprie famiglie, a cercare rifugio e speranza altrove.
Di fronte a questa tragedia, noi abbiamo scelto di agire.
Esattamente un mese dopo lo scoppio del conflitto, quando la sofferenza del popolo ucraino era sotto gli occhi di tutti, sono stati i donatori privati a darci la forza e i mezzi per partire. Grazie alla loro generosità, abbiamo organizzato il primo convoglio umanitario, insieme ad altre associazioni italiane, portando medicinali, materiale chirurgico, dispositivi sanitari e beni di prima necessità a chi ne aveva urgente bisogno… e da allora, non ci siamo mai fermati.

Abbiamo coordinato oltre venti convogli, inizialmente fermandoci alla frontiera con la Polonia, poi proseguendo oltre, fino a Chernovohrad, nell’oblast di Leopoli. Lì, abbiamo consegnato ambulanze, furgoni e veicoli 4×4 carichi di aiuti, sostenendo ospedali, centri di accoglienza e comunità locali, ma anche i tanti profughi in fuga dai territori occupati dell’est.
Se tutto questo è stato possibile, è perché tanti italiani non ci hanno mai lasciati soli.
È grazie al loro sostegno che siamo stati riconosciuti come interlocutori affidabili, ottenendo poi il supporto essenziale di Banca Intesa Sanpaolo e, successivamente, della Regione Emilia-Romagna. Questo passaggio è stato cruciale: ha dato stabilità e continuità alla nostra missione, permettendoci di ampliare gli interventi e portare aiuti dove più servivano.

Nel 2024 i nostri partner locali, ma sopratutto oramai amici, ucraini di Chernovohrad hanno fatto un passo importante, scegliendo di rafforzare il legame che era nato e costituito la NGO Bambini nel Deserto Ucraina, un’organizzazione umanitaria autonoma e riconosciuta a livello nazionale. Con loro, abbiamo costruito nuovi progetti, nuove risposte concrete alla sofferenza della popolazione.
Ma nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza i Soci, i Volontari e gli Amici di Bambini nel Deserto che hanno scelto di partire. Uomini e donne che hanno lasciato la loro casa, i loro affetti, per entrare in un paese in guerra perché credevano in un’unica certezza: la voglia di Pace.
A loro va il nostro grazie più profondo e sincero. Perché ogni viaggio compiuto, ogni furgone carico di aiuti, ogni stretta di mano data lungo la strada, è stato un messaggio di speranza più forte di qualsiasi arma.
Oggi, in una fase politica sempre più delicata, il nostro impegno non può fermarsi.
Continueremo a portare aiuti finché ci saranno profughi e vittime civili di questa insensata guerra.
L’unico limite è quello delle risorse che riusciremo a raccogliere.
Ma la nostra volontà, come i nostri convogli umanitari, non conosce confini.
Perché il nostro aiuto non ha bandiere, non ha schieramenti; ha solo un obiettivo: stare accanto a chi ha bisogno ovunque c’è bisogno.

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