La comunità di Maaden — piccolo agglomerato nel nord della Mauritania incastonato tra distese di sabbia, piste battute dal vento e villaggi sparsi abitati da popolazioni stanziali e semi-nomadi — vive una condizione di isolamento che incide profondamente sull’accesso alle cure mediche. Le distanze, spesso impercorribili con mezzi ordinari, e la quasi totale assenza di infrastrutture sanitarie attrezzate rendono ogni emergenza un rischio reale e quotidiano.
In quest’area remota, l’infermeria locale rappresenta l’unico presidio sanitario attivo, ma può fornire solo cure di base. Tutti i casi complessi — traumi che richiedono i raggi X, complicazioni ostetriche, infezioni severe, malattie croniche in fase acuta, emergenze cardio-respiratorie — richiedono un trasferimento urgente verso le strutture ospedaliere più prossime: Chinguetti o Atar.
Raggiungerle, tuttavia, senza un mezzo adeguato significa esporre il paziente a ulteriori rischi, con tempi di percorrenza imprevedibili e spesso incompatibili con la sopravvivenza.
Il progetto
“L’ambulanza di Maaden” nasce per rispondere in modo concreto a questa criticità.
L’intervento prevede l’acquisto, l’allestimento e la consegna di un’ambulanza 4×4 progettata per operare in condizioni estreme. Il mezzo sarà equipaggiato con dotazioni sanitarie essenziali per la stabilizzazione pre-ospedaliera del paziente, inclusi:
- barella e sistema di ancoraggio
- ossigenoterapia portatile
- kit d’immobilizzazione (collari, stecche, tavola spinale)
- strumentazione di primo soccorso avanzato
- illuminazione e alimentazione indipendente
- radio e sistemi di comunicazione per coordinare i trasferimenti
L’allestimento sarà pensato per garantire operatività continua su piste sabbiose e sterrate, con sospensioni rinforzate, pneumatici da deserto e autonomia di carburante aumentata.
Perché è indispensabile
L’area che gravita intorno a Maaden comprende una popolazione stimata di 6.000–7.000 persone, distribuite in piccoli villaggi e accampamenti semi-nomadi. Le distanze interne, unite alla mobilità stagionale di parte degli abitanti, richiedono un mezzo affidabile capace di raggiungere rapidamente anche le zone più remote.
In assenza di un’ambulanza, il trasporto dei pazienti avviene con mezzi privati non idonei — pick-up, vecchi fuoristrada, talvolta persino su carri trainati — che non garantiscono né sicurezza né stabilizzazione durante il tragitto. Questo limita fortemente le possibilità di sopravvivenza nei casi gravi e aggrava le condizioni sanitarie generali della comunità.
Impatto atteso
L’introduzione dell’ambulanza permetterà:
- una riduzione significativa dei tempi di trasferimento verso Chinguetti o Atar
- una maggiore capacità di risposta alle emergenze
- un miglioramento delle condizioni di trattamento durante il trasporto
- una diminuzione della mortalità evitabile, soprattutto materno-infantile
- un rafforzamento del sistema sanitario locale, grazie a una migliore integrazione con le strutture di riferimento
L’ambulanza diventerà inoltre un elemento strategico nelle attività di sensibilizzazione e prevenzione sanitaria, facilitando la mobilità del personale medico durante eventuali campagne vaccinali o missioni mobili di check-up.
Un investimento per la comunità
L’intervento non si limita alla consegna del mezzo: sarà previsto un percorso di formazione per il personale incaricato dell’utilizzo e della manutenzione dell’ambulanza, così da garantire continuità operativa nel tempo. La gestione sarà affidata alla comunità locale in coordinamento con l’infermeria e i rappresentanti dei villaggi, permettendo una pianificazione dei trasporti trasparente e condivisa.
Un’ambulanza funzionale e resiliente non è solo un mezzo: in un’area desertica come Maaden rappresenta la possibilità di vivere, di essere curati, di non essere lasciati soli nel momento più fragile.
“L’ambulanza di Maaden” vuole trasformare questa possibilità in realtà concreta per migliaia di persone.