Emergenze Umanitarie

Insieme alle attività di Cooperazione Internazionale, gli interventi nell’ambito delle Emergenze Umanitarie mostrano il nostro impegno a rispondere con tempestività ed efficacia in diverse e complesse situazioni, collaborando strettamente con le comunità e le autorità locali per costruire soluzioni durevoli.

Cos’è un’Emergenza Umanitaria

Un’Emergenza Umanitaria rappresenta una situazione critica in cui comunità vulnerabili affrontano gravi calamità naturali o conflitti.
In questi casi, il tempo è essenziale e la nostra missione è rispondere il più rapidamente possibile per alleviare le sofferenze umane, fornire sostegno vitale e salvaguardare la dignità umana.

Il nostro approccio nei confronti dei beneficiari

In risposta a calamità naturali o conflitti, ci poniamo come partner solidali dei beneficiari.
Lavoriamo a stretto contatto con le comunità locali per comprendere le loro esigenze specifiche e rispondere in modo efficace e rispettoso, mettendo sempre al centro le persone colpite dalla crisi.

I nostri rapporti con i paesi in cui interveniamo

I nostri interventi sono condotti in risposta a inviti diretti provenienti dai beneficiari attraverso la nostra rete di contatti o tramite inviti istituzionali da parte delle autorità locali e/o dalle agenzie delle Nazioni Unite.
Questo ci permette di operare in piena legalità e collaborazione, garantendo che il nostro aiuto sia ben coordinato e conforme alle normative internazionali oltre ai bisogni locali.

  • 2005

    Agadez, Niger

    Il nostro primo intervento in ambito emergenziale fu a favore delle popolazione nel nord est del Niger vittima di una grave siccità che aveva devastato le scorte alimentari e decimato gli animali da pascolo aggravando le condizioni nutrizionali che in questa regione del Sahel è definita ormai endemica.
    La nostra azione si concentrò sull’assistenza alimentare diretta e sulla fornitura di capi di bestiame alle comunità Tuareg nella regione dell’Air.

  • 2009-2012

    Bol, Ciad

    Per quattro anni siamo intervenuti, su mandato del WFP World Food Programme e UNICEF, in risposta alla crescente malnutrizione infantile causata dall’impoverimento delle risorse locali. Abbiamo lavorato per migliorare l’accesso al cibo nutritivo e sicuro gestendo oltre 20 Centri Nutrizionale di Base, 2 centri Nutrizionali Terapeutici e i magazzini di stoccaggio dei nutritivi emergenziali del Programma Alimentare Mondiale.
    OCHA, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per il Coordinamento nelle Emergenze ha evidenziato nel CAP 2011 che la nostra organizzazione ha raggiunto l’obbiettivo di 0 decessi su oltre 22.000 casi di malnutrizione moderata gestiti nella Regione del Lago Tchad.

  • 2011

    N’djamena, Ciad

    Dopo lo straripamento del fiume Chari, a causa del collasso di una diga posta a monte della capitale ciaddiana, abbiamo fornito supporto immediato ai minori nel campo sfollati organizzato da UNICEF nei giorni successivi all’emergenza.
    Sono state installate delle scuole provvisorie per garantire la continuità educativa per oltre 300 bambini.

  • 2012

    N’gouboua, Ciad

    In risposta all’afflusso di minori ciaddiani fuggiti dai Boko Haram nella Nigeria confinante, abbiamo gestito un campo profughi provvisorio per oltre 500 minori sul limite della frontiera dove è stato istituito un servizio di supporto psicosociale con l’obiettivo di superare il trauma subito dai minori che avevano assistito alle violenze perpetrate dai terroristi prima di fuggire verso il Ciad.
    Su mandato di UNCHR abbiamo coordinato il ricongiungimento famigliare nei villaggi nella Regione del Lago Tchad.

  • 2016

    Dijbo, Burkina Faso

    Il flusso di profughi provenienti dal Mali, a causa della guerra civile e dal caos seguite alla caduta di Gheddafi in Libia, ha visto molte comunità tribali provenienti da Toumbouctou e Goundam a cercare rifugio oltre confine.
    A Djibo siamo intervenuti in una doppia emergenza, finanziata dall’AICS Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo e dalla Cooperazione Internazionale del Principato di Monaco a sostegno sia dei profughi touareg che delle comunità burkinabè negli ambiti della sanità comunitaria, del sostegno alla produzione agricola e dell’allevamento di piccoli capi di bestiame.

  • 2019

    Douentza, Mali


    Dopo una devastante alluvione che ha distrutto interi quartieri nella città di Douentza il nostro intervento ha visto la distribuzione prevalentemente di cibo e kit di emergenza, tra cui stuoie, teli, zanzariere, stoviglie e altri materiali essenziali per sostenere le famiglie e alleviare le sofferenze determinate da un inaspettato disastro ambientale.
    L’intervento è stato finanziato dall’Otto per Mille della Tavola Valdese.

  • 2018

    Faladyè, Mali

    Il campo profughi informale sorto a Bamako nella discarica comunale di Faladiè ospitava centinaia di famiglie, prevalentemente di etnia Peulh, in fuga dalle violenze divampate nel nord-est del paese. Il nostro supporto è stato incentrato sulla realizzazione di una piccola struttura per l’assistenza sanitaria di base e supporto psicologico oltre all’organizzazione di uno spazio ludico educativo per i bambini ospiti del campo.
    L’intervento è stato finanziato dall’Otto per Mille della Tavola Valdese.

  • 2022

    Chernovohrad, Ucraina

    Dietro richiesta delle autorità civili ucraine abbiamo organizzato, nel corso di diverse spedizioni, la consegna di ambulanze, furgoni e altri veicoli d’emergenza 4×4 oltre a fornire materiale medico, chirurgico e sanitario, tra cui sei impianti per la produzione di Ipoclorito di Sodio Elettrolitico (Amuchina). Da questa esperienza e grazie ai rapporti di collaborazione e amicizia è nata all’inizio 2024 l’Organizzazione Umanitaria Bambini nel Deserto Ucraina che condivide con noi l’obiettivo di sostenere la popolazione civile.
    Le spedizioni sono state finanziate da sostenitori privati e dalla Banca Intesa Sanpaolo.

  • 2023

    Nagreongo, Burkina Faso

    Ancora una volta ci siamo ritrovati al lavoro per alleviare le sofferenze di profughi in fuga dagli ennesimi scontri armati che hanno devastato il nord del paese. Viveri, tende, stuoie, taniche e utensili di base per la cucina e per l’igiene personale sono stati destinati a chi non ha più nulla dopo aver lasciato precipitosamente la propria terra ed è fuggito portando con se il nulla che aveva.
    L’intervento è stato finanziato dall’Otto per Mille della Tavola Valdese.

  • 2024

    Atlas, Marocco

    Nel settembre 2023 un devastante terremoto ha colpito le vallate delle montagne dell’Atlante a sud est di Marrakech causando migliaia di morti e la distruzione di interi villaggi. Qui siamo intervenuti, e riteniamo necessario continuare ad intervenire portando viveri in tre distinte aree. Nel campo sfollati di Tizgui abbiamo installato un sistema di pompaggio d’acqua dalla valle sottostante garantendo oltre 180 persone acqua potabile in un campo profughi a 1.500 metri di quota.
    Questa prima azione è stata resa possibile grazie a finanziamenti di privati, aziende e enti privati.