Aspettando Mattei

Luca Iotti . 20/05/2024 . Tempo di lettura: 3 minuti

Nel momento in cui il primo documento del Piano Mattei è in procinto di essere discusso in Parlamento dopo una fase di sviluppo all’interno della Cabina di Regia, emerge la nuova visione della cooperazione italiana in chiave commerciale a Codeway Expo 2024 – Business for Cooperation, l’evento fieristico dedicato al ruolo del settore privato nella cooperazione internazionale. La recente fiera di Roma, della durata di tre giorni, ha rappresentato un’opportunità unica di incontro tra gli attori del sistema italiano, che il Piano Mattei intende coinvolgere, e un incubatore di possibili collaborazioni tra istituzioni, imprese, università e il terzo settore. Terzo Settore che ha visto tra i presenti solo una modesta rappresentanza delle ONG italiane attraverso Focsiv e una sola ONG. Noi di BnD e il progetto Cinéma du Desert.

Le aspettative suscitate dal Piano Mattei stanno attirando l’attenzione di una vasta gamma di attori che fino a poco tempo fa consideravano l’Africa un mercato difficile e poco proficuo, e che non avevano, e probabilmente hanno ancora poco, una conoscenza del mondo della cooperazione allo sviluppo. Da continente bisognoso di aiuto, oggi l’Africa viene presentata come una terra di opportunità commerciali grazie al suo potenziale di mercato e alle sue risorse naturali nonché a quelle umane. Questa nuova prospettiva dà una scossa alla vecchia narrativa di povertà e rassegnazione, non più rispondente alla realtà di molti paesi africani in totale fase di sviluppo, e necessita di essere modificata per mostrare al pubblico il vero volto delle società africane contemporanee. Ben venga quindi l’approccio commerciale, ma sempre nel quadro della cooperazione allo sviluppo, che deve mantenere obiettivi di sostenibilità ben definiti all’interno dell’Agenda 2030. La nuova cooperazione promossa dal Piano Mattei deve restare fedele a questi obiettivi per evitare di confondersi con un semplice piano di internazionalizzazione delle imprese italiane in Africa.

A Codeway, come in altre recenti discussioni, questo rischio è evidente e potrebbe compromettere il dialogo e la collaborazione tra i diversi attori del “Sistema Italia”. Dai numerosi incontri e dalle conferenze in plenaria della fiera non sono emersi a sufficienza i temi chiave che, anche a livello internazionale, guidano il dibattito sul ruolo e l’impegno del settore privato nella cooperazione allo sviluppo. La responsabilità sociale e l’impatto ambientale, sociale e di governance di un’azienda operante nel mercato africano dovrebbero essere al centro del dibattito, poiché è su questi aspetti che si misura il loro contributo agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Questi temi sono ancora più cruciali dato che il Piano Mattei si basa su un approccio “non predatorio” e paritario con i paesi partner. Questo è anche il terreno ideale per le partnership tra settore privato e organizzazioni della società civile, essenziali per il successo del Piano Mattei, che sarà finanziato principalmente con risorse di aiuto pubblico allo sviluppo e quindi soggetto ai criteri OSCE. Questi criteri delineano le linee guida per il rispetto degli standard internazionali in materia di responsabilità sociale d’impresa e diritti umani, obbligando le imprese al loro rispetto. Per un nuovo modo di concepire e praticare la cooperazione, è necessario far evolvere la narrativa, senza nascondere o negare le difficoltà.

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