Il Delta del Saloum: Patrimonio culturale dell’umanità e santuario della biodivesità
Luca Iotti . 14/09/2024 . Tempo di lettura: 7 minuti
I siti riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO rappresentano alcuni dei tesori più preziosi del nostro pianeta. Questi luoghi sono selezionati per il loro eccezionale valore culturale, naturale o misto, che contribuisce alla nostra comprensione e apprezzamento della diversità del mondo. La loro inclusione nella lista UNESCO evidenzia la loro importanza universale e la necessità di proteggerli per le generazioni future. La preservazione di questi siti è essenziale per mantenere il nostro patrimonio condiviso e per promuovere la comprensione interculturale, sostenendo così un futuro più sostenibile e armonioso.
La Riserva della Biosfera del Delta del Saloum (RBDS) si trova nel centro-ovest del Senegal, tra la città di Joal-Fadiouth a nord, la Repubblica di Gambia a sud e l’Oceano Atlantico a ovest. È situata nel bacino idrografico del fiume Saloum, che comprende due rami principali: il Diomboss e il Bandiala. Si tratta di un’area che funziona come un estuario inverso cioè con un apporto basso di acqua dolce proveniente dal fiume Saloum. In questi canali l’acqua del mare si mescola a quella dei fiumi e il cambiamento climatico sta alterando il normale ciclo delle acque creando seri problemi di sopravvivenza per le popolazioni e le specie. Questo delta, formato da isolotti, presenta canali fiancheggiati da mangrovie. Oltre alla zona marina, la RBDS include anche una parte continentale occupata da foreste secche, savane e terreni agricoli. La superficie di questa riserva è stimata in 334.000 ettari, di cui 60.000 ettari di mangrovie. Presenta due grandi entità: il dominio marino e la terraferma. La fascia marittima è caratterizzata dalla presenza di mangrovie e coste sabbiose. Nelle valli si osserva la presenza di suoli alomorfi (tannes) e fanghi nella zona di mangrovie. Nella parte terrestre, la vegetazione è principalmente caratterizzata dalla predominanza della savana, particolarmente presente nelle aree protette. Nelle valli si trovano foreste a galleria generalmente degradate. La flora della Riserva è composta da almeno 188 specie, pari al 9% delle specie vegetali legnose ed erbacee del Senegal. Undici siti sono stati dichiarati Foreste Classificate negli anni ’30, data la loro importanza biologica. Sono state censite 36 specie di mammiferi selvatici, 114 specie ittiche e oltre 200 specie di uccelli. La popolazione della RBDS appartiene a due principali gruppi etnici: i Sérères e i Mandinghi. La popolazione è stimata intorno a un milione di abitanti. L’economia della zona si basa principalmente su attività legate alle risorse naturali, come l’agricoltura (che occupa circa il 90% della popolazione), la pesca, l’allevamento (sviluppato nella parte continentale della riserva), la raccolta di prodotti forestali (che esercita una pressione sulle foreste), il turismo, l’estrazione del sale, lo sfruttamento dei molluschi e la caccia (influenzata dalla riduzione della fauna selvatica). La predominanza di alcune attività dipende dall’etnia e dalle relazioni di genere.
La RBDS, che è una zona umida di importanza internazionale o sito Ramsar, oltre che Patrimonio Mondiale Culturale, comprende diverse entità con status giuridico particolare: Il Parco Nazionale del Delta del Saloum (PNDS); Le Foreste classificate (isole Bétenti, isole del Saloum, Keur Sambel, Vélor, Patako Est e Patako Sud, Baria, Saboya, Sokone, Sangako, Djilor); Le Riserve Naturali Comunitarie o RNC (Missira, Néma Bah, Massarinko, Samé, Touba Baria, Ndinderling Palmarin e Mbowen); Le Aree Marine Protette (Bamboung, Gandoul, Sangomar). La RBDS rappresenta anche un polo economico con una forte concentrazione umana, dove si sviluppano numerose attività socio-economiche, tra cui agricoltura, pesca, allevamento e raccolta. Il Senegal ha sostenuto la creazioni iniziative di conservazione comunitaria che hanno portato alla creazione dal 2012 ad oggi 17 Aree Marine Comunitarie Protette migliorando il tasso di preservazione delle a aree marine e costiere, in linea con il recente Quadro globale per la biodiversità di Kunming a Montreal (2022-2030) che ha fissato l’obiettivo di “garantire che entro il 2030 almeno il 30% delle aree terrestri, delle acque interne, costiere e marine. Il sito di intervento ambientale a cui facciamo riferimento è l’AREA MARINA PROTETTA COMUNITARIA DI BAMBOUNG. L’Area Marina Comunitaria di Bamboung situata nel cuore della Riserva della Biosfera del Delta del Saloum, si estende su una superficie di 7.000 ettari e comprende parte dell’omonimo, quelli di Bandiala e Diomboss. Il Bolong è un canale di acqua salata, caratteristico delle zone costiere vicino agli estuari. La mangrovia si trova lungo le sponde dell’intera area dell’AMP e copre più della metà della superficie totale dell’AMP. Fanno parte dell’ecosistema dell’AMCP di Bamboung: una ventina di amas coquillers, migliaia di cumuli di conchiglie di bivalvi e gasteropodi sono resti archeologici, testimonianza di attività nel delta risalenti a oltre 2000 anni fa. Questi resti di consumo sono stati anche riutilizzati da antichi pescatori-collezionisti come elementi di costruzione per necropoli e tumuli, 154 specie di piante, 9 tipi principali di habitat e formazioni vegetali, 77 specie di pesci 220 specie di uccelli, 16 specie di rettili, 3 specie di anfibi, 8 specie di molluschi, 53 specie di insetti. L’ecosistma delle Mangrovie, formazioni vegetali capaci di assorbire fino a quattro volte più anidride carbonica per area, rispetto alle foreste terrestri di montagna, determina tutto il sistema ambientale di questa AMPCB. Con la perdita della mangrovia tutto l’habitat è destinato a scomparire La mangrovia è una barriera naturale contro le inondazioni dei villaggi. L’innalzamento delle acque mette a rischio la sopravvivenza dei villaggi. Senza la barriera naturale delle mangrovie, questi, sarebbero sommersi dalle acque e dalla sabbia. E’ zona di riproduzione delle specie dei pesci, fonte di reddito per i pescatori delle aree di confine e miglioramento della qualità e quantità alimentare delle popolazioni dei villaggi. E’ l’habitat naturale per la vita delle ostriche, fonte di reddito per le donne. E’un bene prezioso per l’umanità, la sua salvaguardia deve interessare tutti noi. L’originalità dell’AMP Bamboung risiede nella sua natura “comunitaria”, con un approccio gestionale basato su un partenariato attivo tra lo Stato (Direzione Area Marina Comunitaria Protetta) che offre consulenza, facilitazione amministrativa e tecnica, monitoraggio, ecc per le comunità Locali che beneficiano delle ricadute economiche e sociali di Partner sostenitori che danno il supporto finanziario e tecnico. L’approccio sinergico che coinvolge direttamente le popolazioni nella gestione delle risorse naturali e nella salvaguardia dell’ambiente emerge dal documento programmatico, quinquennale. Il Ministero dell’Ambiente: PLAN DE AMENAGEMENT ET DE GESTIONE de L’AIRE MARINE COMMUNAUTAIRE PROTEGEE. Tutti gli interventi dei nostri progetti fanno riferimento al PAG dell’area di Bamboung. La Direzione dell’Area Marina Comunitaria di Bamboung (AMCPB) e il Comitato di Gestione dei villaggi sono stati e saranno, gli interlocutori per la progettazione e la realizzazione concreta dei progetti. Nell’ Area Marina Comunitaria Protetta di Bamboung gravitano 13 villaggi rivieraschi che fanno parte del comune di Toubacouta (regione di Fatick, dipartimento di Foundiougne). La popolazione è giovane (oltre il 60% della popolazione ha meno di 18 anni) e i settori dell’agricoltura e della pesca sono i pilastri dell’economia locale, che ha un tasso di disoccupazione superiore al 35%. La creazione della AMPC ha permesso una maggiore e migliore conservazione degli ecosistemi forestali che è comunque ancora vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico (salinizzazione, erosione costiera e insabbiamento) ed è sottoposta a varie pressioni antropiche (disboscamento abusivo, tecniche di sfruttamento improprie, sovrasfruttamento delle risorse ittiche). Dal 2003, l’AMCPB è stata esclusa da qualsiasi forma di sfruttamento ittico. Queste misure restrittive, applicate all’area, hanno influenzato direttamente la sostenibilità delle comunità locali che devono trasformare le attività legate alla sorveglianza, alla conservazione degli stock ittici, al ripristino delle mangrovie mediante attività di rimboschimento e monitoraggio, al monitoraggio della biodiversità e al sostegno alla ricerca scientifica e all’ecoturismo in azioni di sviluppo endogeno generatrici di reddito duraturo. Queste non sono ancora una fonte di reddito endogena, sufficiente e duratura perché dipendono, in larga misura, dagli investimenti economici di partner esterni e privati. Solo la piccola equipe del personale della Direzione AMP è remunerato dallo Stato.
Le 30 eco-guardie sono originarie dei villaggi che si trovano nell’ AMCP, di cui 13 donne, e sono divisi in tre gruppi. Per garantire una buona protezione dell’AMP, gli agenti e i sorveglianti comunitari soggiornano sette giorni su sette al mirador di Bamboung per perlustrare l’intera estensione sono a base volontaria. La promozione dell’ecoturismo, lo sviluppo dell’orticoltura, dell’apicoltura, dell’avicoltura e dell’acquacoltura, nonché la creazione di una filiera per i prodotti locali, possono contribuire ad aumentare il reddito delle popolazioni locali e garantire una gestione comunitaria sostenibile, una filiera consolidata di prodotti, una organizzazione di commercio, un’offerta crescente possibile. Il supporto di Bambini nel Deserto e dei suoi partner è quello di sostenere le attività di conservazione e riabilitazione degli ecosistemi ma anche quella di promuovere Attività Generatrici di Reddito per le Comunità locali che garantiscano l’autofinanziamento dell’AMCP che ha la responsabilità degli ecosistemi patrimonio dell’umanità intera. Per questo abbiamo piantumato 5 ettari di mangrovia, supportato con 10 pollai familiari altrettanti nuclei di personale maggiormente impegnato nella salvaguardia dell’area e contribuito nella ralizzazione di un magazzino della Direzione della AMP per rimessaggio dei motori delle piroghe e del materiale per la sorveglianza.