Un quadro allarmante: un quarto dei farmaci venduti in Africa sono scadenti o falsificati

Redazione BnD . 05/09/2024 . Tempo di lettura: 3 minuti

Il rapporto, intitolato “Prevalenza di medicinali scadenti, falsificati, senza licenza e non registrati e dei fattori associati in Africa: una revisione sistematica”, è frutto di una ricerca condotta da un gruppo di scienziati dell’Università Bahir Dar, in Etiopia. Il loro studio ha meticolosamente analizzato e consolidato i dati provenienti da 27 studi nazionali svolti in diversi paesi della continente africano.
I risultati sono devastanti: su un totale di 7.500 campioni di farmaci esaminati, 1.639 non hanno superato almeno uno dei test di qualità, dimostrandosi quindi scadenti o falsificati. Il fenomeno varia drasticamente da paese a paese: mentre in Gabon solo lo 0,5% dei farmaci esaminati è risultato non conforme agli standard di qualità, la situazione in Malawi è catastrofica, con una prevalenza di farmaci scadenti o falsificati che raggiunge l’88,4%. Anche il Ghana e il Togo non sono lontani da questo drammatico scenario, con una percentuale del 75%.
Questo pericoloso mercato nero di medicinali adulterati non è limitato a poche categorie. Gli antibiotici, gli antimalarici, gli antielmintici e gli antiprotozoici sono i farmaci che più frequentemente si rivelano scadenti o contraffatti, alimentando una crisi sanitaria di proporzioni sempre più vaste.
Le cause di questa emergenza sono molteplici e intrecciate tra loro: la debolezza delle normative locali che regolano la distribuzione dei farmaci, la crescita incontrollata del libero scambio, la carenza di registrazioni adeguate dei prodotti e la crescente domanda di medicinali in una regione devastata da malattie endemiche e condizioni sanitarie precarie. Gli standard di importazione scadenti permettono inoltre a prodotti farmaceutici pericolosi di infiltrarsi facilmente nei sistemi sanitari già fragili della regione.
Claudia Martínez, responsabile della ricerca presso la Access to Medicine Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede ad Amsterdam, ha definito i risultati “un’urgente crisi di salute pubblica”. “Quando ai pazienti vengono somministrati farmaci scadenti o del tutto falsificati, non solo il trattamento può fallire, ma si rischia di causare morti evitabili”, ha dichiarato con preoccupazione.
Le conseguenze di questo problema sono tragiche. Secondo dati diffusi nel 2023 dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), i medicinali falsificati e scadenti sono responsabili di circa 500.000 decessi ogni anno nell’Africa sub-sahariana. Questa cifra drammatica rappresenta solo la punta dell’iceberg di una crisi che rischia di sottrarre ulteriori vite se non si adottano misure urgenti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) definisce i medicinali falsificati come quei farmaci la cui identità, composizione o fonte è stata deliberatamente o fraudolentemente alterata per ingannare il consumatore. Tuttavia, i farmaci di qualità inferiore presentano problematiche altrettanto pericolose: dosaggi errati, principi attivi instabili o inefficaci, e condizioni di conservazione inadeguate che compromettono gravemente la loro efficacia.
Dietro queste etichette scientifiche si nasconde una realtà terribile: uomini, donne e bambini si vedono negati il diritto fondamentale alla salute. Ricevono farmaci che, invece di curarli, aggravano le loro sofferenze. L’Africa, già martoriata da povertà, malattie e conflitti, è ora intrappolata in una guerra silenziosa contro un nemico invisibile ma letale: i medicinali falsificati.

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